Antonio Palmiero

15 Agosto: Ferragosto o Festa dell’Assunzione?

15 AGOSTO - FERRAGOSTO O FESTA DELLA ASSUNZIONE_AntonioPalmiero

15 Agosto: Ferragosto, laicamente; giorno e Festa dell’Assunzione della Vergine Maria in Cielo, religiosamente. Qualcuno potrebbe chiedersi perché questa distinzione e quale motivo differenzia le due “feste”.

Faccio una premessa: essendo questo un giorno di festa, comunque, questo articolo sarà più breve rispetto ad altri, non per la minor importanza del tema trattato, anzi!, ma perché sotto l’ombrellone o in montagna non voglio togliere troppo tempo al vostro riposo/divertimento. Ok? Bene, allora procedo.

Il motivo di richiamare all’attenzione questa diversità, non solo semantica ma sostanziale, è il ricordarci che non siamo solo carne, ma anche e soprattutto Spirito… In una società divenuta sempre più materialistica, nonché scristianizzata, è lecito porsi questa domanda ma è altrettanto doveroso chiedersi il senso di questa esistenza senza la preannunciata “fine” a cui saremo destinati, credenti sì, credenti no… Sia chiaro sin da subito che non si vuole, in questa semplice riflessione, giudicare né tantomeno condannare nessuno: ognuno è libero di seguire la scelta che sente più affine a sé stesso.

Questo giorno di festa nessuno lo condanna – la Chiesa per prima – giorno di riposo, elemento indispensabile all’uomo per poter vivere, riposo che oggi vien sempre più negato all’essere umano nei contesti sociali in cui si muove, dal lavoro in primis a sin anche il divertimento: non ci si deve mai fermare “H24” – come si dice oggi – cioè 24 ore di lavoro e/o divertimento no-stop. Si pensi solo agli “sballi” da discoteca e/o le droghe assunte per mantenere questi ritmi inumani, vuoi per divertimento esagerato – vedi i rave-party – vuoi per turni di lavoro – pensiamo al mondo dello spettacolo – umanamente massacranti e insostenibili senza queste sostanze, così anche nello sport l’uso delle stesse per ottenere performans sportive sempre maggiori…

La pausa di mezza estate è, dunque, sana e doverosa e il conviviale trascorrerla in famiglia o in compagnia delle persone a noi care non può che essere benedetta e consigliata a tutti. Anzi, sin doverosa e in molti casi veramente meritata dopo tanti stress sopportati nel lavoro quotidiano di un anno intero (per certi versi, l’anno, inizia e termina con le ferie, più che con il 31/12 e l’1/1…).

E allora dov’è il motivo del contendere? Attenzione, ripeto, qui non c’è nulla da contendere, nessuna disfida ma semplicemente il proporre una riflessione sul significato di questa ricorrenza laico/religiosa. E se da un lato abbiamo messo in risalto il significato e l’importanza del riposo per il corpo di ogni creatura (anche il Padre eterno, si dice, il settimo giorno si riposò…) dall’altro non dobbiamo dimenticarci di riflettere anche sulla natura spirituale che ci caratterizza, ovviamente per chi ci crede o ci ha creduto sino a ieri e poi si è preso una pausa di riflessione per stabilire se valga la pena o meno continuare a crederci…

Cosa voglio dire?

Semplicemente che l’essere umano, creatura voluta e creata da Dio per Suo gesto gratuito di amore, sembra risultare più interessato a soddisfare le materiali esigenze quotidiane e appagare ogni proprio desiderio di felicità terrena (come se la vita su questa terra fosse eterna…) piuttosto che domandarsi cosa accadrà dopo questa esistenza e a cosa andremo incontro, qui sì per l’eternità…  L’Assunzione di Maria al Cielo, in anima e corpo, forse dovrebbe farci riflettere (sempre per chi vuol crederci, ripeto, anche tra i credenti: non a caso è un “dogma di fede”) che esiste un aldilà, oltre che un “aldiqua”: altrimenti mi domando dove sia andata a finire la Vergine Maria, il profeta Elia, il patriarca Enoch (e si discute se anche San Giuseppe – il padre putativo di Gesù – sia stato assunto in Cielo in anima e corpo) che sono stati “rapiti” in Cielo prima della loro morte.  

Anche l’Ascensione di Gesù al Cielo dovrebbe farci pensare… E i nostri cari? Sono davvero finiti in una fossa e decomposti senza scampo né l’alternativa di una vita oltre la vita? (A tal proposito vi richiamo il mio libro “Anche i morti hanno bisogno dei vivi” che, sotto forma di romanzo giallo-thriller, ne tratta). Io credo proprio di no, ma rispetto chi ritiene che il tutto si esaurisca con il nostro decesso, in un mucchietto di cenere, per chi preferisce la cremazione, ben conservato in un’urna cineraria…

Ho avuto l’occasione (triste…), in montagna, di vedere morire un uomo di infarto, a 57 anni: credetemi, una cosa è vedere morire in televisione, per cause naturali o per morti violente, gli esseri umani, un’altra è vederlo con i propri occhi a tre metri di distanza… L’effetto, posso garantirvelo, è molto diverso!

E in quel momento, nonostante il tempestivo intervento dell’eliambulanza e il ripetuto tentativo dei sanitari, che cercavano di rianimarlo, l’uomo è spirato sotto gli occhi di chi lo accompagnava: una donna che, letteralmente scioccata, non sapeva più cosa fare, impotente ed incredula, che dieci minuti prima stringeva il suo uomo e dieci minuti dopo non c’era più!

Dove sarà andato? È tutto finito lì, in un ultimo sussulto, su quella strada asfaltata?

Ricordo quanto mi raccontò un’amica, sposata ad un uomo non credente (almeno ufficialmente…). Lei praticante, lui no, appunto. Ebbero una figlia che dopo qualche giorno dalla nascita venne meno. Il dispiacere, come si può immaginare, fu grande. Un giorno, dopo qualche tempo, mentre passeggiavano sottobraccio, nel limitare di una chiesa, lui si staccò da lei e vi si diresse dentro. La moglie tacque e lo seguì. Lui si fermò, in rispettoso silenzio, davanti alla statua della Madonna. Non fece alcun segno di croce, né profferì udibili parole e/o preghiere convenzionali. Uscì dalla chiesa dopo un breve ma intenso momento di raccoglimento. Sua moglie non disse nulla, subito, ma visto il comportamento “anomalo” del marito, attese una sua spiegazione ma, non ricevendola, gli domandò: “Come mai sei entrato in Chiesa?”, senza aggiungere “a pregare…”. Lui le rispose: “Quella bimba (la figlia deceduta…) non si sarà mica persa nel nulla… Da qualche parte sarà pur andata!”.

Vedete, quindi, come prima o poi, in modo diretto o indiretto, ci ritroviamo a pensare “alla vita oltre la vita” quella che mi rifiuto di chiamare “morte”, termine che associo più ad un “non senso”: non a caso Paolo scrive nella 1 Corinti 15,20-27:<<L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte>>.

Quale la conclusione a questa mia povera riflessione?

Che ognuno, in scienza e coscienza, si senta libero di scegliere la propria strada e di percorrerla sino in fondo, come meglio crede ma, al suo termine, un attimo prima della dipartita, gli auguro di avere il tempo di riflettere sul “dopo”: come raccontato più sopra, non sempre e non tutti ne hanno la possibilità, il tempo o la fortuna…

Buon ferragosto, quindi, o meglio, per me, buona Festa dell’Assunzione! E che la Madonna ci prepari un posto vicino a Lei nella certezza di una vita eterna nella pace e nella gioia paradisiaca, coprendo col Suo santo manto, le nostre debolezze e fragilità…

Con affetto, vostro Antonio

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2 risposte

  1. Uno scritto semplice e comprensibile, bravo Antonio è bello leggerti per questo! Certo la giornata di oggi fa riflettere a chi non ha fatto il suo dovere verso la nostra mamma celeste ma come racconti tu siamo giustificati…..

  2. Cara Silvana, ti ringrazio per l’apprezzamento. Perdonami se ti rispondo solo ora, ma sono stato in ferie subito dopo Ferragosto e rientro solo oggi. Sì, la fragilità umana è cattiva compagna di viaggio e spesso ci fa cadere o mancare nei confronti della nostra Madre celeste, ma Lei è anche chiamata Madre di Misericordia…
    Ringraziamola sempre per la Sua comprensione e mediazione materna presso il Signore, il quale abbia a perdonare le nostre mancanze, spesso frutto della nostra umana debolezza. Un abbraccio di cuore.
    Con affetto, Antonio.

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