In questo periodo, dove la pandemia da Coronavirus ci ha inaspettatamente sorpreso e contemporaneamente concesso più tempo a nostra disposizione, quasi come effetto collaterale, sospendendo le nostre attività professionali e modificando le nostre abitudini quotidiane, procrastinando impegni ed appuntamenti anche di natura conviviale e ludica, mi son fermato anch’io a riflettere circa quali e quanti eventi significativi, a mio giudizio, siano accaduti nel breve arco temporale della mia esistenza.
Attenzione, ho scritto questo articolo per la prima volta nel 2020.
Fatti e accadimenti rilevanti in questi ultimi 50 anni
Sono nato nel 1959 e, a Dio piacendo, nel 2020, a fine giugno, compirò 61 anni.
Ad oggi, quindi, calco questo suolo da una sessantina anni, ma ovviamente ricordo e posso riferirmi ad un massimo di cinquanta di quelli vissuti: nulla nella storia del mondo, tanti per la breve durata dell’esistenza umana. Una semplice considerazione: mia madre ha da poco superato i 90 anni e a breve ne compirà 92.
Bell’età, soprattutto se con uno stato di salute generale tutto sommato buono ed accettabile sia in termini di qualità che di assistenza alla persona, cioè non abbandonata a sé stessa.
[N.d.A. – mentre sto rileggendo quanto qui redatto mia madre è passata a miglior vita con i suoi 93 anni…]
50 anni di fatti, persone e cambiamenti: quale la considerazione?
Che ad andare bene e godere di altrettanta longevità, ho già percorso 2/3 della mia vita e non me ne sono quasi accorto…
Un lampo, un battito di ciglia e son arrivato a questa età. Me ne rimarrebbe ancora 1/3 per raggiungere il traguardo materno, fatto salvo interruzioni accidentali e più precoci. Ma se arrivare alla mia età è stato un lampo, per il nuovo traguardo sarà poco più di un bagliore…
Eppure, in questo breve periodo esistenziale, nel mondo, a quante cose ho assistito, direttamente o indirettamente. Non ricordo tutti i momenti, tutti i dettagli e i riferimenti cronologicamente ordinati, ma mi piacerebbe che qualche storico-sociologo lo facesse al mio posto in modo ordinato e scientifico.
Mi ci provo e chiedo venia per l’eventuale inesattezza ed imprecisione, ma lo scopo non è redigere una pagina di storia che andrà nei libri di testo, quanto spingere, chi la leggerà, a fare qualche riflessione sulla caducità della vita terrena, della sua aleatorietà e di come noi ci poniamo nei suoi confronti.
Avete mai fatto mente locale a quali e quanti eventi e di che portata ed umana importanza si siano verificati in questi ultimi cinquant’anni che, credo, non si siano mai verificati in modo così concentrato da 2000 anni a questa parte?
Proviamo a tirare una linea immaginaria, che chiameremo la “linea della storia” dando l’inizio intorno agli anni ’70 per giungere ai nostri giorni, del tipo:
—– 1970 _____________________ 2020 —–
dove, per i trattini che precedono e seguono, lascio il compito ad altri di completare con dati e informazioni e, per quelli a seguire, in particolare, spero di poter contribuire per i prossimi e futuri anni… mentre nell’intervallo disegnato proverò ad inserire quelli che ricordo maggiormente nei vari ambiti.
Dagli eventi storici, a quelli scientifici; da quelli religiosi a quelli politici; dagli eventi naturali a… chi più ne ricorda, più ne metta ad integrazione.
Sì, perché quanto proverò a scrivere non ha alcuna pretesa di esaustività ma, come anzidetto, di stimolo alla riflessione introspettiva e di come noi ci poniamo in relazione a quanto accaduto e a come l’abbiamo vissuto, ognuno nel segreto della propria coscienza e memoria.
Una nota: essendo una rievocazione che attraversa un cinquantennio, molti dei punti sono stati già toccati in altre mie riflessioni: è inevitabile una loro ripetizione per dovere di cronaca, non per il gusto di ribadire concetti già espressi. Fatemene, quindi, venia.
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Gli ultimi 50 anni: inizio dei cambiamenti politico-sociali in Italia e nel mondo
Parto dal ’68, l’anno della “rivoluzione studentesca”, cioè della contestazione degli studenti contro il sistema nozionistico della scuola, contro la società borghese, a favore di una libertà sessuale contro i suoi tabù, con la creazione delle “comuni” (che, banalizzando un po’, più o meno suonava così: “tutti sotto lo stesso tetto, tutti nello stesso letto”).
Furono anche i cosiddetti “Anni di piombo” (1970-1980) con il sequestro e l’assassinio di Aldo Moro – statista democristiano – ad opera delle Brigate Rosse (BR: gruppo terroristico di sinistra) assieme al sequestro del generale statunitense Dozier – sempre ad opera delle BR – liberato dai NOCS (corpo speciale della Polizia di Stato); dall’esplodere delle azioni della Mafia (assassinii dei magistrati Falcone e Borsellino) ai rapimenti dell’anonima sequestri sarda (anni ’70 -’90) con il famoso sequestro, a scopo di estorsione economica, di Paul Getty nel 1973 (nipote dell’allora uomo più ricco del mondo) a cui tagliarono una parte dell’orecchio per sollecitare il pagamento del riscatto.
Sempre in ambito terroristico, all’estero, si ricorda il massacro degli atleti israeliani ad opera dei palestinesi alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 [oggi se ne ricorda il 50° n.d.a.]. Nel settembre del 1980 viene fondato in Polonia il Niezależny Samorządny Związek Zawodowy “Solidarność” (Sindacato Autonomo dei Lavoratori “Solidarietà”) in seguito agli scioperi nei cantieri navali di Danzica e guidato inizialmente da Lech Wałęsa (premio Nobel per la pace nel 1983) un operaio di grande fede cattolica che poi diverrà Presidente della Polonia.
In ambito politico, nel 1989 cade il Muro di Berlino e l’URSS (Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste) si dissolve come neve al sole: il 25 dicembre 1991 alle ore 18, Gorbačëv si dimette da presidente dell’Unione Sovietica e conseguentemente il Soviet Supremo dell’URSS dissolve formalmente l’URSS (e la Russia si converte al Cuore Immacolato di Maria). Nel 1981 Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) viene ferito da Ali Agca – un killer turco che si dice facente parte di una sedicente organizzazione detta dei “Lupi grigi”– che esplose quattro colpi di pistola ed uno di quei proiettili colpì il pontefice a poca distanza dal cuore, “miracolosamente” deviato, si dice, dalla Madonna (e quel proiettile è incastonato nella corona che cinge il capo della Madonna di Fatima).
Negli anni più recenti, 1991, si scioglie il P.C.I. (Partito Comunista Italiano) e nel 1994 la DC (Democrazia Cristiana) due partiti storici dell’Italia dagli anni della Seconda guerra mondiale. Nel 2007 la formazione dell’Unione Europea (UE) dalla quale, il 31 gennaio 2020, dalle ore 24:00, il Regno Unito cessa ufficialmente di essere uno Stato membro dell’Unione Europea (Brexit) – premier inglese Boris Johnson.
Nel 1999 viene proclamato il sedicente stato islamico dell’ISIS, organizzazione criminale e sanguinaria terroristica, fautrice e responsabile di una serie di attentati e stragi nel mondo.
Come non ricordare, poi, l’11 settembre del 2001 con l’attacco “kamikaze” alle Torri Gemelle negli USA ad opera di due aerei dirottati dai terroristi di AL-Qaida (che si schiantarono contro i due grattacieli abbattendoli e generando più di 3.000 morti) facenti capo a Osama bin Laden che sembrava imprendibile ma che venne ucciso nel maggio del 2011.
Alcuni commentatori dell’epoca obiettarono che il riferimento ai “Kamikaze” giapponesi fosse improprio: i soldati giapponesi, in particolare gli aviatori, una volta colpiti, invece di cercare la propria salvezza, con i propri aerei si immolavano contro il nemico (gli U.S.A. e altri della 2° Guerra mondiale) per decimarne la flotta o altri obiettivi militari, quindi degli eroi che morivano per danneggiare il nemico e per la propria patria. Quelli dell’11 settembre erano semplicemente dei terroristi, non degli eroi.
E sin qui il quadro degli avvenimenti politici, ovviamente quelli che ricordo maggiormente, senza dimenticare le varie guerre che si son succedute anche in questo cinquantennio. L’ultima che più mi è rimasta impressa, quella del Golfo del 1990, con l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq di Saddam Hussain (poi ucciso dopo la seconda Guerra del Golfo con l’invasione dell’Iraq da parte degli americani alla ricerca, o col pretesto, di trovare armi batteriologiche per lo sterminio di massa – la famosa “antrace” o “carbonchio”, il Bacillus anthracis, un batterio sporigeno, Gram-positivo, agente patogeno responsabile di una letale infezione polmonare nei bovini, ovini e anche nell’uomo). Nel più recente 2011, la morte di un altro dittatore dopo 42 anni di presidenza della Libia: Mu ʿammar Gheddafi.
Questi fatti hanno in sé la particolarità, a mio giudizio, di essersi verificati in modo così ravvicinato, in rapporto ai precedenti duemila anni, come dicevo in apertura, e realtà che sembravano dovessero durare all’infinito crollare e sbriciolarsi come friabilissima farina (vedi decennali regimi dittatoriali, partiti politici storici, ecc.).
Ma anche in altri ambiti sono accaduti episodi ed eventi che, quantomeno, fanno riflettere.
Gli ultimi 50 anni in campo scientifico
Ad esempio in campo astronomico, la Cometa di Halley che transitò “vicino” alla Terra nel 1986 e ripasserà tra circa settantacinque anni nel 2061…
Ma nel 1969 l’uomo mise il suo piede per la prima volta sulla Luna. Pensiamo a Paolo Nespoli, l’astronauta dell’ESA di nazionalità italiana, che nell’Ottobre 2007 ha svolto il compito di supervisore dell’assemblaggio e dell’installazione del modulo di connessione Nodo 2, chiamato Harmony, di costruzione italiana, come specialista di missione sul volo dello Space Shuttle STS-120 o l’astronauta, il tenente colonnello Luca Parmitano, italiano, che è stato il comandante della Spedizione 61 sulla attuale Stazione spaziale orbitante attorno alla Terra, nel 2019, per un ben più protratto periodo di permanenza su detto modulo spaziale.
I cambiamenti economici negli ultimi 50 anni
Dal punto di vista economico, lo storico “boom” dell’Italia negli anni del dopo guerra, del dopo ricostruzione, in particolare negli anni ’70 (il famoso “miracolo economico italiano”, appunto) sino ai tempi nostri, della globalizzazione, che avrebbe dovuto portare ad un benessere economico e sociale globale…
La realtà è stata, ed è tuttora, un allargamento della forbice tra chi sta sempre meglio (pochi) e chi sempre peggio (tantissimi).
Al Forum mondiale di Davos il rapporto Oxfam riferisce che nel 2017 otto super-miliardari detengono da soli la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) di metà della popolazione più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone.
Lo scorso anno questi super-ricchi con metà del patrimonio mondiale erano 62 e nel 2010 erano 388, segno che l’aumento e l’allargamento dei sempre più ricchi del mondo va accelerando a discapito di quella che dovrebbe essere una ragionevole ridistribuzione della ricchezza, di una reale globalizzazione.
Il primo gennaio del 2002 entra in campo l’Euro e tramonta la Lira (oggettivamente non saprei dire se ciò abbia comportato molti vantaggi all’Europa, ma a noi italiani, di certo, ci ha impoveriti: ciò che costava £. 1.000 è diventato 1 € (di fatto, il doppio – il cambio fu 1€ = £ 1.936,27) ma gli stipendi da £. 1.500.000 non si sono trasformati in 3.000 €, bensì in 750 €, approssimazioni comprese, di fatto, la metà e se consideriamo il contemporaneo raddoppiamento del costo della vita, non è stata una bella sorpresa…!).
I maggiori eventi in ambito religioso negli ultimi 50 anni
In ambito religioso, in concomitanza con la rivoluzione sessuale del 1968, nello stesso anno, Papa Paolo VI emanava l’enciclica “Humanae vitae” dedicata all’amore coniugale e circa cinquant’anni dopo, Papa Francesco – nel 2016 – emanava l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Amoris laetitia”, sull’amore nella famiglia. Quasi due parentesi a contenere questo tema così travagliato, con l’approvazione della legge sul divorzio nel 1970 e quella sull’aborto nel 1978, nell’arco di cinquant’anni di pontificato.
Dopo Paolo VI, la nomina di Papa Giovanni I (Albino Luciani) credo il pontificato recente più breve (Nota: 33 gli anni di Cristo, 33 i giorni del pontificato di Papa Luciani…) e dopo la sua morte e quella di Giovanni Paolo II (grande Papa, ora Santo!), Papa Benedetto XVI che nel 2013 lasciò i suoi uffici dimettendosi dalla carica di Pontefice, decisione motivata per “il diminuito vigore del corpo e dell’anima” (l’ultimo era stato Gregorio XII – Angelo Correr – nel 1415…).
Nominato “Papa emerito” lascia l’incarico all’attuale Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) il primo papa argentino (per la cronaca, liberi di credervi o meno, prima della sua elezione, espressi questo pronostico e cioè che sarebbe stato lui il futuro papa e indovinai – ma non vinsi nulla perché nulla scommisi… n.d.a.). Quindi due papi contemporaneamente… tale da mettere in crisi il proverbio “Morto un papa se ne fa un altro”.
Nel caso di Papa Luciani (beatificato da Papa Francesco il 5 settembre 2022), l’altro noto proverbio, cioè il detto “Ad ogni morte di papa” riferendosi alla proverbiale longevità e durata dei pontefici… ha avuto un contraccolpo. Un dato curioso: il 13 maggio 1981 Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla) veniva ferito gravemente nell’attentato e il 24 giugno 1981 avvenne la prima apparizione della Madonna a Medjugorje, apparizioni tuttora in corso da quarant’anni a questa parte (2021).
Un altro fatto che non saprei se collocarlo tra i fatti criminosi o quelli religiosi: il furto o la rapina del Mento sacro di S. Antonio di Padova il 10 ottobre 1991 e il suo ritrovamento settantun giorni dopo, il 20 dicembre del 1991. In questo cinquantennio, abbiamo avuto anche la presenza di santi contemporanei meravigliosi quali: S. Pio di Pietrelcina (per tutti rimane sempre Padre Pio… non per sminuirne la santità, ma per la confidenza e l’affetto verso un grande uomo e santo, stigmatizzato) morto nel 1968 e canonizzato nel 2002.
Un’altra donna eccezionale per la sua carità, Madre Teresa di Calcutta, premio Nobel per la pace nel 1979, deceduta nel 1997 e canonizzata nel 2016. Senza contare tutti i martiri dei regimi totalitari asiatici e islamico-mussulmani oltre alle vittime coopto-ortodosse sgozzate come capretti dai sedicenti “eroi” dell’ISIS (o Daesh in area africana).
Cambiamenti climatici negli ultimi 50 anni
E che dire degli eventi atmosferici, dovuti ai cambiamenti climatici frutto, sembrerebbe sempre più certo, dell’inquinamento industriale dell’uomo o agli incidenti dovuti all’uomo nella gestione degli impianti industriali più a rischio, nonché degli incendi appiccati dai piromani con effetti devastanti?
Dal disastro della centrale nucleare di Cernobyl del 1986 all’incidente di quella giapponese avvenuto nella centrale di Fukushima Dai-ichi, il 5 luglio 2012 con relative contaminazioni radioattive.
La rottura del pozzo di estrazione del petrolio (della società Hulliburton di cui il 65% di proprietà della BP – British Petrolium) nel 2010 nel Golfo del Messico dove sono fuoriusciti ben 770.000 tonnellate di greggio!
Pensiamo alla incredibile “isola di plastica” scoperta nel 1977 e denominata Trash Isles (isola dei rifiuti), rifiuti che si formano nella North Pacific Subtropical Convergence Zone, che poi, a causa delle correnti e sotto l’azione del Vortice Subtropicale del Pacifico (o grande corrente oceanica a forma di vortice) questi rifiuti vengono tenuti insieme creando un’area di quasi 20 milioni di km quadrati di estensione! Praticamente circa 1/18 della superficie acquea del nostro pianeta e 1/8 delle terre emerse.
Facciamo mente locale alle conseguenze che gli sconvolgimenti climatici hanno generato e continuano a verificarsi: dagli uragani, uno per tutti “Katrina” che devastò la Florida in U.S.A. nel 2005, ma anche il maremoto dell’Oceano Indiano scatenatosi a causa del movimento tellurico della placca indo-asiatica del 26 dicembre 2004 e conseguente Tsunami con 230.000 morti.
Questo evento non può essere attribuito all’uomo, anche se continui esperimenti nucleari (vedi l’isola di Mururoa nell’Oceano Pacifico – effettuati dal 1966 al 1996 che si susseguirono furono caratterizzati da 138 esplosioni con ordigni nucleari sempre più potenti come nel 1968 fu fatta brillare la bomba “H” di 1000 chilotoni (Kt) – quelle di Hiroshima e Nagasaki era tra i 13-18 Kt… ) qualche “solletico” alla Terra possono averlo sempre prodotto se si pensa che la potenza accumulata dal 1975 a Mururoa corrisponde a 200 bombe del tipo di Hiroshima, più o meno 3.600 kt….
Pensiamo allo scioglimento dei ghiacciai in Antartide dove milioni di metri cubi vengono rilasciati a seguito dell’innalzamento della temperatura delle sue acque (dal 1976 al 2017 la perdita di massa ghiacciata in Antartide è aumentata di sei volte…).
È stato calcolato che se si sciogliessero tutti i ghiacciai esistenti, si avrebbe un consistente innalzamento dei mari benché i dati che circolano su Internet siano molto discordanti tra loro: si parla dai 6 sino, addirittura, a 70 metri! Addio atolli, isolotti, coste, città costiere (Venezia, la prima che mi viene in mente: “l’acqua alta” del 2019/2020 sarebbe un nostalgico rimpianto…).
Ritiro dei ghiacciai delle Alpi che hanno perso il 50% della loro copertura nell’ultimo secolo e che, di questo 50%, il 70% è sparito negli ultimi 30 anni. Le temperature medie degli ultimi 15 anni non permettono la sopravvivenza dei ghiacciai montani sotto quota 3.500 m.
Dai carotaggi fatti in Groenlandia e nell’Antartico si è osservato che nell’ultimo secolo l’aumento della CO2 è stato cento volte più rapido che in qualsiasi altra epoca negli ultimi 800.000 anni. E parte di questa responsabilità sembra essere appannaggio dell’uomo e delle sue attività produttive.
Piogge torrenziali, le famigerate “bombe” d’acqua, che rovesciano in poche ore la quantità di un mese: quasi 500 mm di acqua nel 2019 a Genova (1 mm di pioggia sono equivalenti ad 1 litro/m2; 500 litri/m2 sono… un disastro!).
In questo periodo, sembra un fatto incredibile, ma si son concentrati anche eventi legati alla caduta di ponti e cavalcavia, qui dovuti spesso alla mancata e corretta manutenzione delle strutture in parola, il ponte Morandi di Genova, per antonomasia, letteralmente crollato il 14 agosto 2018.
In Francia si verifica l’incendio devastante del 15 aprile 2019 della cattedrale di Notre Dame. Nel 2019 abbiamo assistito a incendi epocali in Australia dove milioni di ettari di vegetazione sono stati arsi dalle fiamme nonché in Amazzonia, il polmone del mondo. Anche in California a Los Angeles nel 2019 si sono sviluppati roghi devastanti mettendo a repentaglio milioni di persone.
E del “buco dell’ozono”?
È da un po’ di tempo che non se ne sente più parlare da parte dei mass media ma la rivista Nature sul proprio sito riporta che, quello prodottosi nell’Artico nel marzo del 2020: “È grande circa tre volte la Groenlandia – scrive Nature – e rivaleggia con il più noto buco nell’ozono Antartico che si forma nell’emisfero meridionale ogni anno”.
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Cronache sanitarie degli ultimi 50 anni
Mi fermo qui, perché penso di aver dato un quadro generale, anche se non esauriente né tantomeno esaustivo, di quanti avvenimenti ed eventi, ripeto ancora, siano accaduti in modo “concentrato” in questi ultimi cinquant’anni limitatamente ai campi geo-politico-/economici, socio-religiosi, astronomico-climatici, ma tralasciando quelli artistico-letterari e di altri ambiti in cui ho minore conoscenza e memoria.
Ma per non farci mancare nulla, dopo l’ultima cronologicamente più vicina ai nostri tempi per significatività clinica ed epidemiologica, ci fu nel 1968 la Influenza di Hong Kong (H3N2 dove per “H” si intende l’antigene “emoagglutinina” e per “N” l’antigene “nuramidasi”), una pandemia di provenienza dal Sud Est Asiatico che in Italia provocò circa 20.000 decessi attribuibili a polmoniti ed influenza riconducibili a questa epidemia.
Ed oggi, nel 2020?
La pandemia da Coronavirus che sta portando a numeri ulteriormente significativi in termini di contagiosità e, purtroppo, letalità. Ad aprile 2020, si contano quasi 1.000.000 di contagiati nel mondo e più di 50.000 deceduti, sempre per una infezione proveniente dalla Cina, sembrerebbe originata da un virus denominato SARS-CoV-2, agente eziologico della malattia COVID-19, scoppiata tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 a Wuhan in Cina e poi diffusasi in altre nazioni di tutti i continenti (da qui il termine “pandemia”).
50 anni, cosa mi hanno insegnato questi cambiamenti?
Consentitemi una riflessione.
Non entrerò nel merito clinico della patologia in atto della quale, sulla pelle di chi non l’ha superata, si sta facendo “conoscenza” della sua patogenicità (inizialmente trascurata e banalizzata come un’influenza normale, un po’ più fastidiosa…) quanto, piuttosto, sull’impatto che sta avendo a livello socio-economico e relazionale.
Sino ad oggi, diciamo, ieri, ognuno di noi ha mantenuto e vissuto in un senso di autosufficienza, forte del proprio status economico (ovviamente mi riferisco alla media della popolazione: poi, poveri, malati ed emarginati ci son sempre stati, indipendentemente dalle epidemie) che ha reso i rapporti interpersonali piuttosto, scusate il gioco di parole, impersonali…
Nel preciso momento in cui uno non deve dipendere da un altro, si sente “onnipotente”: con i soldi compro tutto quello che voglio e quindi non mi serve l’aiuto di nessuno per soddisfare le mie esigenze, fatto salvo colui il quale deve fornirmi quel bene, quel servizio che comunque pago. Punto.
Lo sviluppo della tecnologia in generale e di quella digitale, in particolare, hanno prodotto un’ulteriore illusione di autosufficienza: sempre più connessi H24, sempre più soli H… illimitato!
Ed oggi?
Oggi che le condizioni per il contenimento del contagio ci impongono di stare da soli, quasi completamente chiusi in casa, allora sentiamo l’esigenza di comunicare con gli altri, il desiderio di abbracciarci e baciarci (anche solo sulle guance…) non solo virtualmente, tramite le famose “emoticon”, ma con quel contatto fisico la cui mancanza si tramuta quasi in una sofferenza, come una “crisi di astinenza da privazione”.
Questa pandemia sta facendo risvegliare nelle persone una maggiore autenticità dei reali valori della vita. Ci si sta rendendo conto che i soldi servono ancora, certamente, ma che questo virus non guarda in faccia a nessuno. Agisce su tutti senza differenze di “…sesso, censo, razza, religione, stato sociale…”: infatti anche il Principe Carlo di Inghilterra e il suo Primo Ministro Boris Johnson sono stati contagiati. Così per la tedesca Sig.ra Angela Merkel, ecc.
Ad oggi, 2 aprile 2020, si contano 69 medici deceduti, in Italia, per le conseguenze della infezione da Coronavirus, ecc.: nessuno, potenzialmente, ne è indenne. E non è che se vieni contagiato, ma sei ricco, hai la garanzia di scamparla rispetto a chi è più povero. Allo stesso modo l’essere più giovane non garantisce, rispetto ad uno più anziano, di non morire.
Mi viene in mente, per associazione, la poesia di Totò, “A livella”, nel famoso dialogo tra il Marchese e il netturbino dove, in un passaggio prima della conclusione, lo spazzino così si esprime:
“Nu rre, ‘nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, trasenno stu canciello ha fatt’o puntoc’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme: tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?”.
Penso che il senso sia comprensibile anche a chi non è partenopeo: in sintesi, dice che tu in vita potresti essere stato un re, un magistrato, un grand’uomo, ma varcata la soglia del cimitero sei uguale a tutti gli altri… morti. Ebbene, credo che chi si trovasse intubato in un letto del reparto di Rianimazione, potrebbe recitare questa strofa consapevole che in quelle condizioni l’unica differenza la può fare il Padre eterno!
Come abbiamo vissuto questi ultimi 50 anni?
E qui tocchiamo un aspetto delicatissimo dove, anche i non credenti o i cristiani non proprio ferventi, si inginocchiano e pregano che questa pandemia possa passare il più velocemente possibile nella speranza, pregata/richiesta, che non abbia a toccarli.
Molteplici sono gli ambiti che ci fanno riflettere sul modo in cui abbiamo vissuto sino a ieri, sul valore di un sacerdote e del suo ministero, soprattutto quando, Dio non voglia, un nostro caro viene meno e senza nemmeno la possibilità di avere vicino i propri affetti: morire da soli, senza neanche la benedizione di un presbitero, una estrema unzione, un funerale degno e partecipato!
E quella S. Messa così noiosamente seguita, rigorosamente solo la Domenica e le Feste comandate.
S. Messa seguita con l’orologio in mano e guai se l’omelia si dovesse prolungare, soprattutto se è la funzione delle h. 11.00, troppo vicina all’ora di pranzo: se si dilungasse, poi si raffredderebbe la pappa… E quella partecipazione all’Eucaristia, un po’ fatta con la abitudinaria routine, per far piacere ai genitori, o alla moglie o al marito, ma così poco sentita.
Oggi, invece, se ne sente la mancanza e messaggi religiosi benauguranti corrono via WhatsApp con l’invito, quasi un’esortazione, a non interrompere quelle “catene miracolose” che invitano ad essere presenti a quell’appuntamento televisivo della S. Messa celebrata dal Papa, quale suffragio, affinché cessi questa “maledizione”.
Eh sì, perché quando succedono queste cose, qualcuno ce le ha pur mandate… anche se in quel Qualcuno non ci abbiamo mai creduto, o almeno così abbiamo sempre sostenuto. E allora con chi ce la stiamo prendendo se non esiste?
Ma, personalmente, pur non credendo ad un Dio maledicente, penso che forse uno “zampino” ce l’abbia messo anche Lui, forse per farci riflettere un po’ su dove stiamo andando a finire.
Penso, ad esempio, a tutto quello che di negativo ho su ricordato, in particolare relativamente ai cambiamenti climatici, opera e conseguenza delle esasperate attività umane.
Mi sembrerebbe di leggere l’attuale evento pandemico come un ultimo avvertimento, del tipo: “Non vi fermate voi in questa folle corsa verso l’autodistruzione del globo? Vi fermo IO, almeno per qualche tempo”. E con un invisibile microrganismo, un virus, appunto, con la “corona” (non sarà la Sua di “Re del Creato”?) ha messo in ginocchio le grandi potenze e l’economia mondiale, l’arroganza USA del Presidente Trump e l’atea Cina del “grande” Xi Jinping, Presidente del Partito Comunista Cinese. Ha messo in quarantena l’altro oligarca russo Vladimir Vladimirovič Putin, ecc.
Dunque? Credo che qualche riflessione vada pur fatta.
Ciò che mi auguro è che l’uomo, quando uscirà da questa esperienza, possa aver fatto un bagno di umiltà riconoscendo che non è onnipotente, né il Creatore, ma una semplice creatura; che è una tessera di quel grande puzzle che è il mondo e che ha la sua funzione per quel determinato periodo temporale e fa parte di un disegno in cui gli è stato assegnato un compito, importante ma non indispensabile, durante questa vita terrena, ma che ha comunque il dovere e il merito o il demerito di dover realizzare al meglio delle proprie capacità.
È, in altri termini, una missione che gli è stata affidata. Che quei doni che gli sono stati dati non gli sono stati concessi per distruggere la Terra ma per custodirla.
La sola sospensione per qualche settimana delle principali e più inquinanti attività industriali ha già fatto diminuire il tasso di inquinamento e ridotto la temperatura sulla Cina (così come rilevato dai satelliti); le acque dei canali di Venezia, tornati trasparenti…
Chissà se quando tutto tornerà alla “normalità” avremo fatto tesoro di questa esperienza così drammatica. Le promesse e le preghiere speriamo non siano quelle dei… marinai (ma umanamente sono scettico, visto che la storia del mondo si ripete negli errori commessi e quindi mi sento di affermare che la Storia non è maestra di niente, purtroppo!).
Speriamo che si riscopra il valore della carità e della solidarietà umana contro quell’egoismo e quel menefreghismo che ci ha condotti sull’orlo del baratro, vicini al punto di non ritorno.
Non tutto il male, quindi, vien per nuocere. Auguriamoci di essere ancora in tempo e di uscire migliorati da questa esperienza: di solito è nel momento della sofferenza, del dolore e della prova che riemerge la fede, ultimo baluardo di fronte alla caducità dell’uomo.
Si dice anche, però, che “Passata la festa, gabbato lo santo”, proverbio della saggezza popolare che viene detto di chi, dopo aver ottenuto il piacere, il favore richiesto, si dimenticano ben presto del bene ricevuto. Per estensione, dopo lo scampato pericolo della pandemia, ci si dimentica dei buoni propositi di cambiamento e ci si dimentica anche di ringraziare il Padre eterno così tanto invocato quando la “fifa” (non mi riferisco alla Fédération Internationale de Football Association…) faceva 90!
Forse è il caso di dire “Chi vivrà, vedrà” e auguriamoci, al termine di questa pandemia, di poter essere ancora in molti a poterlo affermare: io a scriverne, voi a leggerne…
I miei ultimi 50 anni. Una nota finale a posteriori
[Articolo aggiornato]
Oggi, settembre 2022, stiamo vivendo un’altra “epidemia”: quella della demenza delirante dell’oligarca russo Vladimir Vladimirovič Putin e della sua folle guerra contro l’Ucraina – iniziata, Dio mio, il 24/2/2022 – nella forma più anacronistica di un espansionismo colonialistico stile Ottocento!
Ma della guerra in Ucraina avrete modo di leggere nell’altro articolo che ho scritto e pubblicato sul mio Blog.
Buona lettura (se non vi siete ancora annoiati…).
Con affetto, Antonio