Antonio Palmiero

Innamoramento e Seduzione: l’uno la conseguenza dell’altra?

INNAMORAMENTO E SEDUZIONE_AntonioPalmiero

PREMESSA

La domanda, evidenziata in questo titolo, credo sia intrigante. Che dite?

Chi di noi, nella nostra vita, non ha mai vissuto una realtà nella quale una persona sconosciuta sino a quel momento, o anche conosciuta…, non si sia trasformata in qualcosa di più di una semplice conoscenza o amicizia?

Penso sia la storia del mondo e non solo al maschile. Uomini e donne, da sempre, sono attratti gli uni dalle altre: mi astengo da attrazioni omosessuali delle quali non ho esperienza per parlarne aldilà di una personale opinione.

Come mia abitudine, amo riferirmi sempre ad un dizionario per la corretta e codificata definizione dei termini per poi svilupparli partendo da una base comune e condivisibile con i miei lettori. E si rimane sorpresi tra il senso che noi diamo a queste parole, nell’uso comune, rispetto al loro significato originale.

DEFINIZIONI

Definizioni dall’Oxford Languages 

seduzione

sostantivo femminile

  1. Istigazione alla colpa, al male, con allettamenti e lusinghe: “s. al furto”
  2. Più comune: fascino, capacità di suscitare un’attrazione viva o addirittura irresistibile: la s. del denaro, della gloria; la s. della musica; concr. : le s. della vita, del mondo, i piaceri verso i quali irresistibilmente siamo attratti.

Dalla Treccani online

 seduzione

  1. a. letter. Genericam., azione diretta a indurre al male, mediante allettamenti, e il risultato di tale azione; corruzione.
  2. b. estens. Capacità di sedurre, attrattiva, fascino: la s. della musicadella poesiadell’artecedereresistere alle s. del successodel denarola sua s. è irresistibile; un attore capace di esercitare una grande s. sul pubblico. Talora, le cose stesse che seducono: le s. della vitadel mondo
  3. Con senso specifico, nel diritto italiano, delitto contro la moralità pubblica e il buon costume commesso da chi, con promessa di matrimonio e facendosi credere celibe, ha rapporti sessuali con una donna minorenne (è stato abrogato nel 1996).

sedurre

  1. Distogliere dal bene con lusinghe e allettamenti, traviare… sviare, indurre in errore, in colpa. 
  2. Indurre una persona, forzandola con false promesse, o legandola a sé con il proprio fascino, ad avere rapporti sessuali.

Definizioni dall’Oxford Languages 

Innamoramento

sostantivo maschile

Concepimento della passione amorosa.

Innamorare

  1. Suscitare, ispirare amore
  2. Usi fig.: a. Ispirare un sentimento di viva simpatia, affascinare, attrarre, rallegrare l’animo. 

Dalla Treccani online

Innamoramento

 s. m. [der. di innamorare] amore in atto, relazione amorosa

Innamorare

(ant. inamorare) v. tr. [der. di amore] (io innamóro, ecc.). – 1. a. Suscitare, ispirare amore. Cominciare a nutrire un sentimento d’amore per qualcuno, infiammarsi d’amore

Sorpresi? Almeno per la definizione di “Seduzione”… o no?

In effetti, un po’ si discosta, quantomeno, da entrambe le definizioni che al punto 1 rilasciano con una accezione sinceramente negativa. Siamo, invece, più propensi a sposare quella di entrambi i dizionari al punto 2, che qui riporto: fascino, capacità di suscitare un’attrazione viva o addirittura irresistibile”, con le sue applicazioni e risvolti pratici: “le s. della vita, del mondo, i piaceri verso i quali irresistibilmente siamo attratti”.

Altrettanto dicasi del verbo “sedurre”: “Indurre una persona, forzandola con false promesse, o legandola a sé con il proprio fascino, ad avere rapporti sessuali”. Si parla infatti del “fascino della seduzione”, ecc.

Più affini, alla nostra comune mentalità, le definizioni di “innamoramento”: Concepimento della passione amorosa” e: Ispirare un sentimento di viva simpatia, affascinare, attrarre, rallegrare l’animo” o ancora: “Suscitare, ispirare amore. Cominciare a nutrire un sentimento d’amore per qualcuno, infiammarsi d’amore”.

LA SEDUZIONE E’ ARTEFICE DELL’INNAMORAMENTO?

Siete d’accordo con questa premessa? Bene, allora procediamo con lo spirito di voler confermare la tesi nella quale decretare se la seduzione sia l’artefice del conseguente ed inevitabile innamoramento oppure una semplice infatuazione che dura per quegli attimi e poi svanisce come neve al sole…

La vita, per chi l’abbia vissuta, credo non ci abbia esentato da questa realtà, a volte come artefici ed altre come soggetti passivi di questa arte seduttoria che, in molti casi si è trasformata in vera e propria passione per sfociare nell’innamoramento e, successivamente, in amore con lieto fine. E vissero felici e contenti…

Ma è proprio sempre così? La storia ci insegna che le cose non vanno sempre e proprio in questo modo e con questa conseguenzialità, prova ne è che l’accezione romantica della seduzione spesso si sposa con eventi “distruttivi” di una relazione amorosa, soprattutto se questa arte “malefica” (oh, il sostantivo “seduzione” è… femminile! Scherzo, ovviamente) è esercitata tra due persone distintamente sposate o una sì e l’altra no: una per tutte Paolo e Francesca di dantesca memoria (per ricordo: Francesca era sposata col fratello di Paolo, Gianciotto che poi uccise il fratello che si era innamorato di sua moglie).

Ma andiamo con ordine.

LA SEDUZIONE E’ MASCHILE O FEMMINILE?

Normalmente quando due persone si incontrano, o perché presentate o anche semplicemente per caso, in un bar, in un ristorante, su un mezzo di trasporto o ad una manifestazione pubblica… se condividono qualche elemento di reciproco interesse, ecco che ciò può generare lo scoccare di quella scintilla che a sua volta potrà ingenerare l’inizio di un avvicinamento: un bel corpo, un viso attraente, uno sguardo ed un sorriso ammiccanti, possono essere gli ingredienti, il giusto incipit per innescare l’avvio di un primo contatto.

Alzi la mano chi di noi non abbia mai vissuto una situazione analoga, sia da single che da fidanzato, “accompagnato” e/o sposato: penso che veramente nessuno sia stato esente, nella propria esistenza, di una esperienza di questo tipo.

Di solito queste occasioni capitano così, senza una premeditazione, a meno che non si siano puntati gli occhi su uno o una e provando interesse o desiderio di voler vivere un’emozione per quella persona, lecita o meno secondo i nostri codici morali, decidiamo di procedere a creare le condizioni per un incontro “casuale”…

Di certo ognuno di noi, nell’arco temporale della sua permanenza su questa terra, vive momenti differenti a seconda dell’età, dell’epoca, delle circostanze affettive che intrattiene e da queste è condizionato nel bene o nel male. Esistono fasi della nostra vita in cui si è più esposti al fascino altrui, più fragili nel mantenersi saldi ai propri principi, ai propri valori morali, più aperti a nuovi incontri.

Sono proprio queste pre-condizioni che favoriscono l’opportunità di sedurre o essere sedotti considerando che, agendo sul nostro mutevole stato d’animo ed entrando in gioco, altrettanto frequentemente, anche una componente “chimica” (leggi ormoni che si mettono in moto…) risultiamo più o meno vulnerabili a queste situazioni.

Se pensiamo alla definizione in negativo che del termine “seduzione” ne fanno e riportano i dizionari su richiamati, è chiaro che dobbiamo pensare a qualcosa di losco, di “sporco”, fraudolento, ecc. ma in realtà, laddove non ci sia violenza fisica – “stupro” – o morale – “ricatto”, “plagio” – la seduzione diventa anche uno stimolo forte e, se vogliamo, piacevole, ma anche una messa alla prova della capacità di autocontrollo delle nostre emozioni.

Si scrive “emozioni” si legge “tentazioni”. Diceva Oscar Wilde in uno dei suoi più famosi aforismi:<<Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione>>. Credo non ci sia bisogno di spiegazioni… risata a parte: siamo un po’ tutti Oscar Wild…

La natura dell’essere umano è caratterizzata dalla volubilità del suo sentire. Quanti stati d’animo si alternano durante una giornata, dagli accessi d’ira al più amorevole dei corteggiamenti, dal malumore deprimente all’euforia per una buona notizia… E’ la lotta continua tra il conscio – la nostra parte razionale – e l’inconscio – la parte emotiva, irrazionale – che si alternano ponendoci in una condizione di instabilità emotiva, a volte definita sin “labilità emotiva” che il dizionario di medicina Treccani così definisce: “Sintomo molto comune nelle malattie nervose, specie in quelle in cui le lesioni sono diffuse. Ogni minima emozione turba notevolmente il paziente, che con facilità si irrita, si deprime, diviene apprensivo, piange, meno spesso prova piacere ed è mosso al riso.

Ora, senza voler entrare nelle forme patologiche, di certo però non possiamo dire che ne siamo esenti o non ne manifestiamo i sintomi, seppur in forma più fisiologica. Una bella donna che con fare suadente si pone in relazione con noi, non può non turbare il nostro equilibrio senza per questo assurgere a manifestazioni patologiche, nella normalità dei casi.

Ma, allora, questa capacità seduttoria è un’arma “letale” che ognuno di noi può esercitare sull’altro sesso o è un qualcosa di romantico di cui ci avvaliamo più per scrivere romanzi rosa o realizzare fiction che ci incollano allo schermo per anni con tutte le loro serie?

A mio avviso, è un’arte che ognuno di noi, indistintamente, mette in campo allorquando desidera ottenere un risultato, prettamente in ambito affettivo/sessuale, e che mira ad esercitare un fascino, una capacità attrattiva verso la persona su cui desideriamo esercitare questa abilità. Talvolta anche involontariamente, senza cioè che ce ne sia l’intenzione.

Come?

Semplicemente essendo in quel luogo, in quella circostanza, con quel carisma che possiamo avere innato ed esercitare, magari solo su quella persona che abbiamo “colpito” con la nostra postura, col nostro abbigliamento, con un trucco ben fatto, con la nostra simpatia, ecc. quasi una “fascinazione”.

Per contro, invece, possiamo esercitare quel fascino seduttivo per cercare di “corrompere”, di far allentare i freni inibitori della persona che ci interessa: quell’invito galante, quella cena offerta, quel ballo “corpo a corpo”, un complimento nel momento opportuno, la battuta elegante ma chiaramente allusiva, ecc. sono quelle famose armi di cui tende ad avvalersi colui che desidera raggiungere lo scopo che si è prefisso.

Se tuttociò avviene tra due persone “libere”, cioè non già impegnate sentimentalmente, direi che questo modo di comportarsi rientri nella normale dinamica alla base di un desiderio di conoscenza e di un successivo sviluppo relazionale che, se condiviso, potrà sfociare in rapporto affettivo duraturo nel tempo, un fidanzamento, per concretizzarsi in un matrimonio o in una convivenza.

Differentemente, se ciò dovesse avvenire tra due persone coniugate, pur rimanendo valide le “procedure” di approccio, è chiaro che la finalità potrebbe essere diversa, nel senso che è più probabile si esaurisca dopo uno o più ripetuti rapporti sessuali, a meno che l’innamoramento scaturito tra i due soggetti e la fallimentare e reciproca storia matrimoniale sia tale da far desiderare una nuova vita tra i due nuovi partner/amanti.

L’INNAMORAMENTO

Oh, mi è sfuggita l’altra parola: innamoramento.

Quindi la seduzione è artefice in modo automatico dell’innamoramento? Ci andrei cauto e non lo darei per scontato. Come abbiamo esaminato, la seduzione è quel combustibile facile ad accendersi, ma poi bisogna alimentarlo onde evitare che si spenga e credo che la metafora con il fuoco non sia fuori luogo. Ricordate la definizione di “innamoramento” e del suo verbo “innamorare”? Eccola: “Suscitare, ispirare amore. Cominciare a nutrire un sentimento d’amore per qualcuno, infiammarsi d’amore”.

Leggevo su Internet questa riflessione che vi riporto pari pari: “I seduttori ci rivelano che la differenza tra innamoramento e seduzione si palesa nel fatto che la seduzione si pone come un gioco e segue un metodo, un piano preciso, piano che chi si innamora non vede. La bellezza del gioco è nel fatto che il sedotto non ne è al corrente e non capisce cosa accade”.

E’ ciò che succede quando ci si innamora: le nostre difese calano, ci si apre, ci si espone all’altro e se questo sentimento è sincero e comune ad entrambi gli attori, la conclusione è al miele… ma se uno “inganna” l’altro (ecco la definizione in negativo che, seppur ci piace meno, non possiamo non tenerne conto) le ferite diventano sensibili per chi è stato sedotto e, come si diceva una volta, “abbandonato”.

Forse oggi, con l’emancipazione femminile – soggetto più delle volte oggetto, scusate il gioco di parole, di questo tipo di comportamento da parte maschile, ma non esclusivamente – si è arrivati a farsi meno problemi di una volta e nella nostra società non fa più notizia né una convivenza al di fuori del matrimonio, né un rapporto adulterino (spesso accettato dalle coppie, in particolare quelle meno giovani, come una condizione sulla quale far finta di non sapere, accettandola per mille ragioni, a volte anche di natura pratica: figli, interessi economici, ecc.) e quindi si soggiace anche più liberamente al gioco della seduzione.

L’innamoramento, dunque, non è una conseguenza scontata ed automatica della seduzione? Per mia esperienza personale, direi proprio di no, nel senso che come tutti ho vissuto le mie esperienze sentimentali passando attraverso la seduzione, nel senso di aver ed essere stato sedotto, anche se, forse, sarebbe più corretto dire che nella fase giovanile si passava dall’infatuazione all’innamoramento (“cotte” comprese…) senza necessariamente esercitare quelle tecniche seduttive “studiate” a tavolino, ma nella spontaneità dell’età. E’ chiaro che, poi, la malizia nasce con l’uomo e si sviluppa crescendo…

Certamente la seduzione può essere l’incipit di un successivo innamoramento ma non mi sento di affermare che l’uno sia necessariamente la conseguenza dell’altra, una “conditio sine qua non”. Sinceramente credo che l’innamoramento nasca sempre da quegli stessi ingredienti (attrazione fisica, simpatia, curiosità, interesse, punti in comune, ecc.) ma in modo spontaneo, mentre nella seduzione, bisogna sempre far attenzione al fine per cui la si esercita il che, ripeto, non esclude l’innamoramento che potrà nascere e consolidarsi trasformandosi in amore per l’altro, ma non considero la seduzione una precondizione per innamorarsi.

Anche senza volerla caricare di tutta la valenza negativa con cui viene connotata dai dizionari, almeno in una delle loro definizioni, la seduzione a volte potrebbe risultare solo un mezzo per raggiungere un proprio fine – non sempre nobile… – per conquistare l’attenzione della persona, ma non una condizione per il prosieguo e il consolidamento dell’eventuale sentimento. Per l’innamoramento è diverso, poi può terminare anche quello, si sa, ma il punto di partenza e soprattutto di arrivo sono diversi.

CONCLUSIONE

Per chi è solito seguirmi e leggere i miei blog, sa che difficilmente do una risposta al quesito che pongo, non perché voglia esimermi dal farlo per timore di non incontrare un parere favorevole, ma perché mi piace stimolare il lettore a dare la propria risposta e non trovarla pre-confezionata…

In questo caso, credo sia evidente la mia risposta, convinto di quanto espresso, aggiungendo solo che nella dinamica relazionale tra i due sessi, quella tensione emotiva, quella fantasia erotica presente nell’immaginario di ognuno di noi, spesso trovi sfogo proprio in quella seduzione che si metterà in atto e che ci stimolerà a dare il meglio di noi per apparire quello che, probabilmente, non siamo, ma che cerchiamo di essere per far colpo su chi ci interessa e ci ha comunque colpito.

Lecito sì, lecito no, ma non sempre è facile controllare quegli impulsi che ci stimolano, ci condizionano e ci fanno agire, nel ben o nel male.

Volendo dare una connotazione “sessista”, passatemi la battuta, nel “bene”, l’innamoramento (sostantivo “maschile”), e nel “male”, la seduzione (sostantivo “femminile”): so di essermi fatto degli amici, un po’ meno di amiche…

Sperando di avervi strappato una risata, vi saluto con affetto… “seduttore”!

Con affetto, vostro Antonio

Quello che hai letto ti è piaciuto?

Condividi questo post con i tuoi amici

2 risposte

  1. Ho letto l articolo anche se sinceramente in modo molto frettoloso. Sicuramente la seduzione puo’ fare innamorare ma io parlerei di manipolazione più che di innamoramento, ti manipola e la persona manipolata rimane ammaliata, incantata, frastornata, invaghita…. Ma l innamoramento, e’ invece la proiezione di se’ nell’altro, attenzione da non confondere con l’amore. Nell’ innamoramento sei ancora innamorato dell’ idea dell’ immagine che la tua mente si e’ fatta di quella persona ma che non e’ detto che corrisponda alla realta’. Questa e’ solo una mia opinione personale.

    1. Cara Loretta, concordo con la tua riflessione. In effetti questa arte affabulatoria, sin manipolatrice, può trarre in inganno l’altra persona che, convinta del sentimento verso di lei provato, si lascia sedurre, appunto, e cede alle avance del seduttore. Credo che se questo comportamento rimane all’interno della umana logica del corteggiamento, del desiderio di conquistare il “lui” o la “lei” della circostanza, possa considerarsi rientrante nelle normali dinamiche delle relazioni amorose, ma se diventa semplicemente un tentativo di soggiogare l’altro/a ai propri desideri e a fini poco nobili, ecco che allora, la seduzione, non può più essere accettata in questi termini e, forse, si dovrebbe parlare più propriamente di “abuso”… Circa l’innamoramento che potrebbe scaturirne, fatte le precedenti considerazioni, credo valga sempre la regola della prudenza visto come la relazione seduzione=innamoramento non sia proprio una equivalenza, matematicamente intesa, quanto piuttosto una equazione con, talvolta, più di una incognita… Con affetto, Antonio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Il mio romanzo spirituale

Anche i morti hanno bisogno dei vivi

antonio-palmiero-anche-i-morti-hanno-bisogno-dei-vivi-mockup-libro

Altri racconti spirituali di Antonio Palmiero

La newsletter per lettori appassionati

Una mail che vorrai sempre aprire