INTRODUZIONE
La domanda potrebbe suonare un po’ retorica, preludendo a considerazioni scontate su come vada il mondo oggi, ecc., ecc., ma mi verrebbe da completarla con un sottotitolo: “Rispetto o disprezzo?”.
No, vorrei sviluppare questo tema non solo alla luce dei fatti che accadono e ricadono sotto i nostri sensi – del resto siamo abitanti di questa terra, non esseri disincarnati dalla realtà – ma con un respiro un po’ più ampio, se ci riuscirò, che abbracci anche la speranza per una esistenza che valga la pena di essere vissuta, soprattutto apprezzandone gli aspetti valoriali che noi le attribuiamo.
LA REALTA’

“Triste…” verrebbe istintivamente da rispondere a questo paragrafo se guardiamo con occhio oggettivo ai fatti che ogni giorno accadono nel mondo: guerre – non si è ancora conclusa quella tra Russia e Ucraina (doveva durare qualche giorno e, iniziata il 24 febbraio 2022, ad oggi è ancora in piena attività: siamo a dicembre 2023…) che già furoreggia quella tra Israele e Hamas.

E che dire dei femminicidi? Sembrano essere diventati di “moda”: l’ultimo, non cronologicamente, ma più eclatante, se mai si possa stilare una “classifica” di quelli più o meno “importanti”, è quello di Giulia Cecchettin assassinata a 22 anni dal coetaneo, ex-fidanzato e reo confesso, Filippo Turetta, nel novembre del 2023…
Mi fermo volutamente a questi due fatti di cronaca: guerra e… no, non “pace”, ma omicidi. Ma le violenze si perpetuano in tutto il mondo, non riportate alla ribalta delle cronache televisive da parte dei vari TG perché “meno” interessanti, come se le persone uccise fossero, le une, meno importanti delle altre…

CONSIDERAZIONI AMARE…
Dopo questa breve apertura e in riferimento alla considerazione ultima evidenziata, penso si capisca meglio il senso del titolo che ho voluto dare, non a caso, a questo blog: ma che valore attribuiamo noi, oggi, alla vita umana?
Se la vita umana è il bene più prezioso che abbiamo, senza la quale nulla ha senso perché con essa e ad essa è finalizzata l’esistenza del genere umano, perché ne abbiamo così poco rispetto? Cosa ci spinge a disprezzarla al punto da privarla ad un nostro simile (leggi “omicidio”) o arrivare ad auto-privarcene (leggi “suicidio”)?

Sembrerebbe un assurdo in termini, eppure non passa secondo su questa benedetta terra che migliaia di persone muoiano e, fatte salve quelle che trapassano per raggiunti limiti di età e/o malattia, sapete quanti omicidi avvengono nel mondo mediamente ogni anno? Riporto i dati tratti da un articolo letto su Internet:
“Secondo le analisi dell’UNODC *, nel 2017 ci sono stati 464mila omicidi, il numero più alto negli ultimi 25 anni (nel 1992 gli omicidi erano stati 395.542). Sempre nel 2017 le persone morte nei conflitti armati sono state 89mila, mentre le morti dovute a atti di terrorismo sono state 26mila”.

- UNODC: United Nations Office on Drugs and Crime, cioè l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine
Se consideriamo che nel 2022 è incominciato il su riportato conflitto russo-ucraino e dal 7 ottobre 2023 è iniziata un’altra sanguinosa guerra israeliano-palestinese, lascio a voi immaginare come questi numeri siano drammaticamente destinati a moltiplicarsi!
Ma non occorre scomodare conflitti mondiali per vedere morire anche i nostri giovani in un’altra assurda strage, soprattutto del “sabato sera”: i morti per incidenti stradali, spesso dovuti ad imprudenze nella guida aggravate dall’uso di alcool e droghe quando non da futili motivi: riprese video da “postare” e pubblicare sui social, vedi le sfide da e tra “influencer” (chi non ricorda i TheBorderline, il gruppo di youtuber che con un SUV Lamborghini hanno travolto e ucciso a Casal Palocco un bambino di 5 anni dopo una permanenza continua di 50 ore sull’auto di grossa cilindrata?).

Risse fuori dalle discoteche o in piazza, armati di bottiglie di vetro rotte o qualsiasi altra arma impropria, per scontrarsi con altre bande di giovani… a qual fine, poi, non si comprende: mettere a repentaglio la propria ed altrui vita per cosa? I giovani soldati ucraini lottano e muoiono per una nobile causa: la loro patria! I giovani militari russi muoiono contro la loro volontà, inviati al suicidio collettivo in una guerra da loro non voluta ma subita per interessi geo-politici… “Tifosi”, o meglio, teppisti/delinquenti che vanno allo stadio trasformandolo in una arena: sassaiole, bombe carta, sprangate e coltellate…
Ma dove siamo andati a finire? Scusatemi, ma il riflettere su questo tema, pur con tutta la buona volontà di non voler ricadere su quelli che potrebbero apparire degli stereotipi, non può prescindere dai fatti che accadono sotto i nostri occhi, pena essere dei “marziani” in visita sul nostro pianeta.
…E RIFLESSIONI DI SPERANZA
E il valore della vita? Già, me ne ero momentaneamente dimenticato…

La vita, questo dono dal valore inestimabile, che ci viene elargito quale frutto di amore tra un uomo e una donna, negato a tante donne che desidererebbero avere una gravidanza, e non riescono a gioire per una maternità; bene messo a repentaglio sin dal suo concepimento (leggi “aborto”) da altre donne, quasi in un assurdo paradosso: chi desidererebbe avere un figlio e non riesce ad averlo e chi lo sopprime volontariamente ancor prima di vedere la luce…

In questo “Mondo al contrario” (Roberto Vannacci docet…) sembrerebbe proprio non ci sia spazio per una realtà che esuli dalla violenza fisica e morale, per un po’ di pace che non significa “indolente inattività e inerzia di fronte ai problemi del prossimo”, ma, al contrario, condivisione e collaborazione attive, non pietismo, non buonismo a buon mercato, bensì solidarietà e rispetto per lo stato di sofferenza ed indigenza dei nostri simili più sfortunati per essere nati e vivere nelle zone più disagiate del pianeta.
Tra i tanti aforismi e modi di definire la vita, uno che mi è rimasto impresso è, riporto a memoria: “La vita è quel qualcosa che accade mentre sei impegnato a fare tutt’altro” o giù di lì, il che significa che la nostra esistenza o, meglio, quella dell’intera umanità, esiste e si sviluppa indipendentemente dalla nostra consapevolezza, ma per dar senso alla nostra vita, occorre la consapevolezza di volerla vivere e non lasciarsi vivere.
Non è e non vuole essere un semplice gioco di parole, ma la semplice realtà di coloro che hanno preso sul serio il compito di vivere non svilendo il valore che ci è stato affidato alla nascita, ma facendo fruttificare quei talenti che ci sono stati concessi, così come ci ricorda la parabola evangelica (Mt25, 14-30).
In questo modo, alla sera della nostra esistenza terrena, potremo chiudere gli occhi con la coscienza non solo o non tanto “a posto” (e chi in tutta onestà potrebbe affermare di averla al 100%?) per non aver fatto nulla di male, ma soprattutto per aver fatto molto di bene, e non solo a noi stessi, quanto piuttosto a chi abbiamo avuto la possibilità di aiutare, ora materialmente, ora spiritualmente (le famose opere di misericordia spirituali e corporali).

E allora la vita assume tutt’altro sapore, ci sentiamo utili, riempiamo le nostre giornate che diventano impegnative ma piene di soddisfazione. Forse che non ci riempiva il cuore vedere, pur nella disgrazia dei disastri che questo clima alterato ha generato nelle nostre regioni, quali l’Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, la Liguria, ecc., i nostri giovani aiutare in mezzo all’acqua e al fango persone anziane, bambini ma anche uomini adulti distrutti moralmente dal disastro che ha portato via loro i sacrifici di una vita in un… attimo?!
Perché se è vero che ho iniziato questo articolo deprecando quei giovani delinquenti, a diverso titolo, è anche vero, grazie a Dio, che ce ne sono ben di più che meritano di essere menzionati e che, nel quasi totale anonimato, hanno dato una mano concreta nel momento del bisogno!
CONCLUSIONE
Quale valore, dunque, attribuiamo alla vita?
Ognuno le dia il proprio, ma mi piace concludere con questa frase augurale scritta da una mia amica, una mamma innamorata del proprio ragazzo, che in occasione del suo compleanno, nel biglietto augurale, così si esprime:
“Ti ho dato la vita e tu in cambio la ragione per viverla… Tanti auguri cuore mio!”
Voi trovereste una frase che abbia più valore di questa affermazione e che, nella sua sintesi, raccoglie quanto ho cercato di dire in questo blog?
Con affetto, vostro Antonio.